MISTER GIACOMETTI A TUTTO TONDO: “Vogliamo offrire il meglio ai nostri giovani”

Gianluca Giacometti

Gianluca Giacometti, responsabile tecnico settore giovanile S.S.Matelica

Quando la passione per il calcio supera ogni cosa, non si riesce a pensare di poterlo vivere in modo diverso dal terreno di gioco. Così il responsabile tecnico del settore giovanile della S.S.Matelica, Gianluca Giacometti, ha deciso e scelto di diventare allenatore preferendo proprio i più piccoli, a una prima squadra. Nato a Fabriano l’8 gennaio 1974, è a Matelica da quattro anni e al secondo anno consecutivo nel ruolo di responsabile tecnico, oltre che allenatore del settore giovanile.

Mister Giacometti come sei arrivato a Matelica?

“Ormai diversi anni fa. Sinceramente il motivo che mi ha convinto è stato il progetto che mi è stato presentato, da subito molto interessante, finalizzato a una costante crescita. Io amo profondamente questo sport e quando hai davanti una società che lo vive così non puoi che sposare a pieno i suoi piani”.

Nonostante i campionati siano iniziati da una settimana, per te è stata un’estate piena di lavoro…

“Si, per me la stagione non è mai finita. E’ stata un’estate intensa in cui abbiamo lavorato tanto, tutti insieme cambiando molto, ma sempre nella prospettiva di strutturarci e migliorarci ulteriormente. L’arrivo del dg Chiavari in questo senso ha aiutato decisamente”.

Qual è il progetto del settore giovanile del Matelica?

“C’è un progetto molto ambizioso a livello di settore giovanile. Vogliamo crescere e migliorarci sempre di più per diventare un punto di riferimento di un intero territorio offrendo un ambiente professionistico e figure altamente qualificate. In quest’ottica sono state introdotte figure nuove come il nutrizionista, un fisioterapista esclusivo per il vivaio, abbiamo confermato gli incontri col maestro di tecnica Zauli. Tutto per offrire il meglio ai nostri giovani che sono ancora più al centro del progetto”.

A Matelica però non si fanno selezioni, giusto?

“No, è una scelta voluta per offrire la possibilità di fare sport a tutti. Il calcio è prima di tutto un gioco e un’occasione per crescere. Soprattutto nel settore giovanile l’aspetto educativo non prescinde da quello tecnico o che si insegna in campo”.

Come hai deciso di diventare allenatore?

“Io mi definisco un uomo di campo. Dopo aver giocato fino a 24 anni, ho smesso a causa di un incidente e ho subito deciso di continuare su questa strada. Ho iniziato a fare corsi e tutto ciò che serve per diventare un tecnico. Amo il contatto con i giovani e per me non c’è cosa più bella che allenare proprio una squadra del vivaio”.

Perchè?

“Perchè è lì che si ha la vera possibilità di crescere. Io mi sento molto responsabile verso i miei ragazzi. Alleno gli Allievi quindi sono a stretto contatto con giovani all’età dell’adolescenza che è un periodo molto delicato. Penso sia importante dover pensare a loro anche oltre al semplice tirare calci in campo, diventando un supporto per famiglie e scuola. Dal punto di vista calcistico poi penso che non ci sia soddisfazione più grande che vedere migliorare e crescere i propri giocatori. Non c’è risultato che regga il confronto”.

 

Share

Administrator

m4t3l1ca@2017

You may also like...