MORETTI SI RACCONTA: “Non vedevo l’ora di rientrare!”

Nicola Moretti

L’infortunio al crociato il 24 gennaio nella gara contro la Folgore Veregra. L’operazione, la riabilitazione e i mesi senza toccare in pallone. E’ tornato in campo domenica rigiocando i primi minuti dopo otto mesi il centrocampista Nicola Moretti, un senatore ormai in biancorosso e tra i beniamini degli sportivi matelicese, è stato accolto da un grande applauso dai tifosi biancorossi che lo aspettavano da tempo.

Moretti finalmente sei tornato…

“E’ stato un bel ritorno perchè dopo mesi che sono stati pienissimi tra l’operazione, la riabilitazione e tutto il resto. Ho lavorato a lungo per recuperare ed è stata veramente dura”.

Cosa ha provato quando è entrato in campo?

“Non vedevo l’ora di entrare, anche se ho giocato solo per pochi minuti e speravo di poter dare una mano in più alla squadra. Il fatto di essere salutato in quel modo dai tifosi mi ha fatto veramente immensamente piacere, è stato bellissimo. Significa che in questi quattro anni ho dato qualcosa al Matelica a cui sono riconoscente per essermi stati sempre vicini”.

Ormai sei una delle colonne del Matelica visto che si tratta del tuo quarto anno in biancorosso…

“Si, se ripenso al primo anno qui per me che era anche il primo anno in serie D del Matelica ho tanti ricordi e sono anche cambiate tante cose. Quell’anno abbiamo affrontato un campionato da matricola togliendoci tante soddisfazioni anche inaspettatamente per gli altri. Secondo e terzo anno abbiamo sempre giocato campionati soddisfacenti. Quest’anno speriamo di consacrarci”.

Il ricordo più bello?

“Sicuramente il primo anno qui. E’ stato un anno fantastico e con un’atmosfera tanto diversa derivata anche dall’essere una matricola. C’era un’atmosfera quasi familiare che era giusta per quel momento, ovviamente. Se devo pensare a un singolo episodio, mi viene in mente la vittoria al Delle Palme contro la Samb lo scorso anno, oppure il gol contro l’Ancona e il terzo posto nazionale dopo i play off sempre tre anni fa”.

Il ricordo meno bello invece?

“Sicuramente l’infortunio di gennaio capitato in un momento in cui stavamo andando benissimo. E’ stato un periodo brutto ed era veramente dura vedere i miei compagni dall’esterno, senza poterli aiutare o dare anche il mio contributo”.

Chi è il tuo modello?

“Calcisticamente sono cresciuto con Del Piero e Baggio. Poi ho avuto la fortuna di vedere Zidane ed è diventato un po’ il mio idolo. Dal punto di vista umano il mio modello è senza dubbio mio padre”.

Hai superato l’esame per l’abilitazione da avvocato e sei un calciatore. Un binomio non comune…

“E’ vero non è comune, ma nel mio percorso è sempre andato di pari passo. Ho iniziato giocando in categorie più basse, poi arrivando a giocare in campionati più importanti, aumentando l’impegno ho fatto qualche sacrificio in più. Penso fosse necessario continuare anche il mio percorso di studi. Devo ringraziare per questo anche la mia famiglia, ma il calcio o il lavoro comportano anche dei sacrifici”.

Cosa significa per te il calcio?

“E’ una passione che ho da quando ho iniziato a camminare praticamente. Nelle prime foto a 2 anni, già prendo a calci una palla. Vivere senza calcio per me è impensabile e penso che sarà una passione che coltiverò per tutta la vita”.

C’è ancora un sogno che coltivi?

“Ho avuto la fortuna di assaggiare il calcio professionistico, seppur in una breve parentesi. Data l’ambizione del presidente, sinceramente mi piacerebbe riguadagnarmi la Lega Pro e farlo col Matelica sarebbe la ciliegina sulla torta”.

Domenica con la Civitanovese che gara ti aspetti?

“Molto difficile. Conosco bene quell’ambiente e in una partita come questa l’affronterà con una carica ancora maggiore rispetto alle altre partite. Dovremo essere pronti a dare battaglia”.

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