L’INTERVISTA DELLA SETTIMANA – Angelilli: “Usiamo la testa giusta e il meglio dovrà ancora venire”

 

Incarna esattamente lo spirito della squadra il centrocampista Manuel Angelilli che può definirsi un vero combattente. Nato a Roma il 5 agosto 1990 è cresciuto nel settore giovanile del Milan prima di approdare in prima squadra con la Pro Vercelli. Domenica, nel settimo turno di serie D con i Nerostellati ha realizzato la rete del 2-0 che ha messo in sicurezza il risultato sugellando una giornata per lui praticamente perfetta.

Come giudichi la tua carrierafino a questo momento viste le diverse esperienze che hai già messo nel curriculum?

“Ricca, ma il meglio deve ancora venire”.

Tre aggettivi per descrivere che tipo di giocatore sei…

“Caparbio, tenace e testardo. L’aspetto caratteriale è quasi o tutto perchè il calciatore prima ancora di essere tale è un uomo e in alcuni momenti esce fuori più l’uomo ch l’aspetto tecnico. Le stagioni sono molto lunche. L’approccio è tutto”.

Qual è il ricordo calcistico più bello che hai?

“A libello personale quando ho giocato col Città di Marina, fu un anno ricco di soddisfazione, sono stato il miglior giocatore del girone G e alla fine della stagione mi prese la Reggina. A livello di squadra, invece, col Latina: fu un anno straordinario e vincemmo il Campionato di serie C andando in serie B. Ricordo tante belle emozioni”.

Ci sono state delle sperienze negative che comunque ti hanno formato?

“Ho avuto delle esprienze negative, ma ad oggi penso che abbiano fatto parte del mio percorso di crscita. Non è stato facile quando sono uscito dal settore giovanile e ho avuto un paio di infortuni che hanno un po’ pregiudicato le mie possibilità, insieme al fallimento della Pro Vercelli. Quello è stato un momento non semplice anche a causa del fatto che io fossi molto giovane”.

Il tuo giocatore preferito?

“Nel mio ruolo mi piace come lo interpreta Callejon altrimenti come giocatore in assoluto Zanetti e Gattuso, giocatori che danno tutto in campo”.

C’è una persona in particolare da cui hai tratto degli insegnamenti?

“Posso dire che chiunque ho incontrato mi ha lasciato qualcosa e oggi reagirei in maniera diversa. Mister Tiozzo che ho conosciuto lo scorso anno ad Abano, per esempio, ha saputo toccare delle corde che hanno tirato fuori una parte del mio carattere e mi hanno permesso di maturare”.

Domenica affronterete la Sangiustese. Una squadra da cui mister Tiozzo vi ha messo molto in guardia…

“Il mister ha ragione. E’ una squadra forte e per noi sarà una prova di maturità. Dovremo affrontarla con la testa e la determinazione giusta”.

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