Intervista a mister Gianluca Colavitto

Prima intervista con il riconfermato mister dei biancorossi Gianluca Colavitto con il quale abbiamo fatto il punto della situazione sulla prima storica stagione del Matelica in Serie C.

Finalmente si torna in campo, quanta voglia c’è e cosa le è mancato di più del rettangolo verde?
La voglia è tanta, siamo stati lontani dal campo per ben cinque mesi. Non vediamo l’ora di tornare a fare il nostro lavoro, di emozionarci prima di una partita, di preparare la gara durante la settimana. Sono contento di riprendere il cammino.
Per il Matelica sarà una stagione storica. Quanto è contento della conferma e cosa cambia nell’approccio?
Nell’approccio non cambia nulla, io sono sempre me stesso. Il calcio è sempre quello. Ringrazio la Società di avermi confermato rinnovandomi la fiducia. La ripagherò con il lavoro, l’abnegazione ed il rispetto per chi ci ha dato questa grande occasione. Sul campo spero che questo lavoro si traduca in punti, però da questo punto di vista un mister riesce a incidere solo fino ad un certo punto.
Ha già avuto modo di salutare i ragazzi? Come le sono sembrati a livello fisico e soprattutto mentale, come voglia di rimettersi in gioco e tornare a concentrarsi e dare tutto per un obiettivo?
I ragazzi sono motivati. Quelli che erano con noi l’anno scorso avevano già nel DNA la professionalità, seppure formalmente fossimo dilettanti. Il passaggio in Lega Pro non può fare loro altro che bene.
La prima settimana inizierà in maniera soft con una sola seduta giornaliera poi da lunedì prossimo si passerà al tradizionale doppio. Come organizzerete il lavoro?
A causa dello stop forzato di cinque mesi siamo costretti a ricominciare in maniera un po’ più blanda, ma sono contornato da uno staff competente e capace e non avremo problemi a lavorare di buona lena nei prossimi giorni.
La rosa non è ancora completa, ma il DS Micciola sta facendo un buon lavoro ed è super attivo sul mercato. E’ soddisfatto del gruppo? Si aspetta ancora qualche pedina?
L’organico sicuramente va completato. Noi come neopromossa siamo in una situazione di confort. L’importante è che si scelgano ragazzi funzionali al nostro modo di intendere il calcio. Su questo stiamo lavorando in stretta collaborazione con il Direttore la Società.
Molti sono gli elementi nuovi, ma tanti sono anche i confermati dalla passata stagione. Ci potrebbe essere una continuità con il gioco degli scorsi mesi?
Me lo auguro e colgo l’occasione per ringraziare tutti i ragazzi dal primo all’ultimo, soprattutto quelli che non saranno con noi quest’anno per quello che ci hanno dato e la grande possibilità che hanno dato a tutti noi di poterci confrontare nel mondo professionistico. Quelli rimasti, come ho già detto, hanno nel sangue un certo modo di intendere questo lavoro. Il fatto di rivederli dopo tanti mesi in uno stato psicofisico ottimale mi fa veramente ben sperare.
Sicuramente sarà una stagione anomala tra tamponi, stadi probabilmente all’inizio vuoti e altri strascichi del Covid. Lei che crede molto nell’intensità, teme qualche conseguenza sul modo di affrontare la stagione?
Certamente questa è una situazione anomala. Giocare davanti al pubblico è l’essenza del calcio. Mi auguro che si dia seguito a quanto si sta facendo per permettere ai tifosi di accedere allo stadio. Vedere due squadre che si affrontano senza l’incitamento del proprio pubblico è uno spettacolo monco. Non è l’essenza del calcio.
Il Matelica disputerà le partite casalinghe in uno stadio diverso dal Giovanni Paolo II. Secondo lei, specie nella fase iniziale del torneo, questo fattore potrebbe incidere?
Non so se inciderà, ma questo abbiamo e questo dobbiamo prendere. Non cerco alibi prima di iniziare. È questo il messaggio che devo dare alla squadra. Sicuramente entreremo sempre in campo con il dovuto atteggiamento per cercare di portare a casa i tre punti.
Ha già buttato un occhio sulle avversarie e la possibile composizione dei gironi? Che campionato si aspetta?
Sarà sicuramente un campionato avvincente.
Per quanto riguarda i gironi ci prenderemo quello che decideranno e cercheremo di vendere cara la pelle ogni domenica.

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