Sono i primi giorni di lavoro per il nuovo responsabile tecnico del settore giovanile della S.S.Matelica, Alberto Virgili che si è insediato lunedì. Quello dei “piccoli” è il suo mondo ed è stato il primo a sottolineare l’importanza di iniziare subito a pianificare quanto necessario per la prossima stagione.
Virgili come si sta svolgendo il lavoro in questi primissimi giorni?
“Ho preso visione di tutta la struttura e avuto i primi colloqui con i segretari e coloro che si occupano della logistica. Prima di pensare come, dove e se cambiare qualcosa vorrei conoscere per bene l’intera realtà. L’intenzione è quella di fare il meglio possibile e cercare di migliorarci, per cui qualche cambiamento che riguarderà gli allenamenti o gli aspetti prettamente tecnici potrebbe esserci, ma è presto per parlarne”.
Ha detto che il suo mondo è, appunto, quello del Settore Giovanile, perché?
“Perché ho lavorato tantissimo nei vivai ed è dove si sviluppa il vero calcio o per lo meno dove si gettano le basi per quello che sarà. Nel settore giovanile si respira un’aria diversa dalla prima squadra, si hanno obiettivi diversi, sono necessari tempo, pazienza, programmazione. Tutto questo però penso che non debba essere completamente scollegato dalla prima squadra, anzi. Agli allenatori chiederò proprio di assistere a qualche allenamento proprio per vedere come si svolge e cosa il mister chiede ai giocatori perché i ragazzi del vivaio vanno preparati a quello”.
Come si strutturerà il suo lavoro?
“Ci sono le potenzialità per crescere a Matelica e anche tanto, ma è fondamentale collaborare pur restando ognuno nei propri compiti”.
Lei sarà anche il preparatore atletico della prima squadra, un modo per essere da collante tra i piccoli e i grandi…
“Penso di si e tutto sarà comunque gestito affinchè possa rendere al meglio. Nelle prime ore del pomeriggio mi dedicherò alla prima squadra, poi svestirò i panni del preparatore e tornerò responsabile del settore giovanile. Serve comunque aiutarsi nella collaborazione, confrontarsi è importante, però non ci deve essere dipendenza: ognuno deve sapere cosa fare e come farlo, vedendo comunque in me un punto a cui fare riferimento per qualsiasi cosa anche perché sarò una presenza costante”.
Ha conosciuto mister Tiozzo?
“Si ed ho scoperto che è un mio collega perché prima di essere allenatore faceva il preparatore atletico. Questo è uno stimolo in più per me perché parliamo la stessa lingua. Abbiamo avuto una lunga conversazione e siamo sulla stessa lunghezza d’onda. E’ un nuova esperienza per me a cui mi affaccio con grande umiltà e disponibilità nel pieno rispetto dei ruoli”.
Quale deve essere l’obiettivo del settore giovanile?
“Far crescere il ragazzo. Prepararlo alla prima squadra, per questo mi piacerebbe anche anticipare l’età della Juniores”.