“Quarantanove punti! Non ho parole – ha commentato ieri sera a caldo in un post la DG biancorossa Roberta Nocelli – per esprimere le sensazioni che provo. Sono talmente felice che non credo riuscirò a dormire tanta è l’adrenalina. I derby non si giocano, si vincono e noi abbiamo esagerato. Giochiamo a memoria, i ragazzi in campo sanno esattamente dove è il compagno e leggono la partita. Grazie a tutti!”.
“Nel libro bianco della nostra storia in Lega Pro – ha proseguito la Nocelli – abbiamo scritto un’altra pagina dal valore ancora più grande. Mi riferisco all’esordio di Samuele Santamarianova, classe 2002, ragazzo umile, rispettoso e grande lavoratore. Samuele è cresciuto nel Settore Giovanile del Matelica, ha sempre dato tutto al calcio e ora mister Colavitto gli ha restituito una possibilità grandissima”.
“E’ sceso in campo – ha ricordato oggi la DG – con la maglia numero 13 con il suo cognome scritto sulla schiena perché in Lega Pro funziona così. Ma non con la maglia di una squadra professionistica qualsiasi. Samuele ha esordito con la sua, quella con la quale è cresciuto, quella della sua squadra del cuore, quella per cui ha sudato senza sosta, quella del Matelica. Ha l’età di mio figlio Filippo con il quale ha giocato da quando avevano sei anni. Filippo non ha mai avuto un grande talento nel calcio ma ha partecipato a tutte le sedute di allenamento sempre con umiltà e spirito sportivo. Come madre ho cercato di mantenere alto il suo interesse per il calcio, anche se la sua partecipazione alle gare con il crescere è stata sempre più blanda. Quello che contava per me era farlo continuare per apprendere fino in fondo il senso di gruppo, di squadra. Ieri durante l’ingresso in campo di Samuele, Filippo ha girato un video incitando a squarciagola il compagno di squadra di una vita”.
“A differenza di tanti che sono in questo mondo – ha concluso la Nocelli – che spesso è balordo e sporco, un mondo nel quale ci sono mercenari e genitori costretti a pagare per far giocare i loro figli, io sono orgogliosa di mio figlio e sono la direttrice più felice del mondo per la filosofia della società che gestisco. Lo sport deve essere questo, sana e giusta competizione nel rispetto dei tempi e delle qualità dei nostri ragazzi. Se non si è fenomeni del calcio sarà la vita a darci le soddisfazioni che meritiamo, bisogna lavorare con i figli per trovare la loro dimensione ed aiutarli ad esprimere al meglio le loro qualità. Non smetterò mai di ringraziare chi mi ha dato questa possibilità. Godiamoci questo lunedì spettacolare, ma già pronti alla base e testa bassa. Inizia un’altra settimana fitta di impegni e progetti. Buon lavoro a tutti!”.