Ai microfoni dell’intervista doppia di questa settimana il capitano della Primavera 3 Diego “Tordo” Tordini, difensore classe 2003, e Giulio Piermattei, attaccante anche lui classe 2003.
Da quanto tempo sei al Matelica? Di dove sei? Come vieni agli allenamenti?
Tordini: Questo è il mio secondo anno, sono di Tolentino e agli allenamenti vengo in treno o, quando possibile, con mio padre in macchina.
Piermattei: Sono in biancorosso dalla scorsa estate. Prima ero alla Junior Jesina, essendo di Jesi. Agli allenamenti vengo in treno fino a Fabriano poi al campo con il pulmino.
Come stai vivendo questa esperienza? Che scuola frequenti?
Tordini: E’ il primo anno che faccio la Primavera. Il campionato nazionale è una bellissima esperienza e siamo molto fortunati rispetto a tanti nostri amici a poterci allenare e scendere in campo. Frequento il Liceo Scientifico Sportivo a Camerino.
Piermattei: Il campionato nazionale è per me un’esperienza nuova, sicuramente impegnativa ma anche ricca di soddisfazioni, che spero continueranno ad arrivare. Frequento il Liceo Economico Sociale a Jesi.
Obiettivo personale e di squadra?
Tordini: Come obiettivo personale ho quello di crescere come calciatore, dentro e fuori dal campo. Come obiettivo di squadra, invece, ad inizio stagione ci eravamo ripromessi di fare gruppo con i nuovi arrivati e di creare uno spogliatoio affiatato.
Piermattei: Come obiettivo personale, ho quello di migliorare fisicamente e tecnicamente. Proprio per questo ho deciso di intraprendere un campionato così impegnativo, perché confrontarsi con i migliori porta sempre ad una crescita. A livello di squadra penso che ognuno di noi abbia come obiettivo quello di contribuire ad arrivare più in alto possibile in classifica.
Come ti trovi con il mister?
Tordini: Con mister Liberti c’è stata subito sintonia. E’ un tecnico molto diretto e sincero. Essere stato insignito della fascia da capitano è per me motivo di grande orgoglio e mi sprona a dare sempre il massimo per essere d’esempio.
Piermattei: Sia dal punto di vista sportivo che personale mi sono trovato benissimo con mister Liberti. E’ un tecnico che sa stare benissimo con i ragazzi ed una persona simpatica e solare con cui si può instaurare un bel dialogo.
Che cosa vuol dire indossare la maglia del Matelica?
Tordini: La maglia del Matelica è quella di una delle più importanti Società delle Marche. Indossarla per me implica da una parte grande senso di responsabilità, ma dall’altra grande orgoglio di rappresentare una realtà così prestigiosa.
Piermattei: Vestire questa maglia è per me fonte di impegno e gioia al tempo stesso. Per onorarla bisogna dare sempre il massimo in ogni circostanza, consapevoli della sua importanza.
Quale è il tuo preferito tra i ragazzi di Colavitto e il tuo idolo sportivo? Per che squadra tifi? Sogno nel cassetto?
Tordini: Mi ispiro e mi piace molto il capitano Simone De Santis, che come me in campo indossa il numero 4. Il suo impegno in allenamento e in partita è sempre encomiabile. In estate durante la preparazione mi ha dato tanti consigli e lo considero quasi un fratello maggiore. Ammiro moltissimo anche la grinta e la voglia di emergere di Leonetti. Tifo per la Juve, il mio idolo è Sergio Ramos. Anche a me piacerebbe diventare in futuro un giocatore professionista o comunque intraprendere un lavoro attinente al mondo del calcio.
Piermattei: Secondo me il migliore è Volpicelli, ha una tecnica sopraffina ed è uno specialista dei calci piazzati. Tifo per la Juventus, mi piace molto Neymar, anche io sogno la carriera da professionista.
Cosa porti con te del periodo in cui ti sei allenato con la prima squadra? E di mister Colavitto?
Tordini : Non era la mia prima volta in prima squadra, ma ho cercato di rubare con gli occhi quanti più insegnamenti possibili, specie dai giocatori più esperti, per cercare di imitarli. Mister Colavitto è una persona speciale ed un tecnico squisito. A differenza di altri, ha davvero un occhio di riguardo nei confronti dei giovani. Tiene alla crescita di ognuno dei ragazzi e li coinvolge attivamente. Mi ha dato tantissimi consigli che mi sono stati e mi saranno utili in futuro.
Che valore ha avuto il gol con il Gubbio?
Piermattei: Trovare la rete in quella gara è stata una grande emozione. Partivo dalla panchina e venivo da un lungo digiuno di gol. E’ stato una liberazione per me e per la squadra. Risultare decisivo per il primo punto conquistato in questa stagione mi ha regalato una un grande orgoglio. Ringrazio tutta la squadra. Spero di farne altri anche in futuro e di aiutare il nostro gruppo a raggiungere i suoi obiettivi.