E’ iniziata domenica la fase Primverile della categoria Pulcini che rappresenta un momento di crescita importante per i “piccoli” del settore giovanile. L’istruttore dei 2008 Mauro Mercanti racconta come sta andando la stagione e come si sta sviluppando il lavoro del vivaio biancorosso, già tangibile fin dai più piccoli. Nato a Sassofferato, 38 anni, coltiva la sua passione per il calcio fin da piccolino e ha giocato fino a 24 anni prima di passare dal campo alla panchina. Un ruolo, quello di allenatore, arrivato per caso e che in poco tempo è, invece, diventato la sua grande passione che ormai svolge da 13 anni. “E’ stato tutto casuale – racconta – a 24 anni non avevo mai pensato di allenare e invece, smettendo di giocare, la settimana successiva ero già in campo, anche se con un altro ruolo. E’ diventata una passione ancora più grande e inaspettata che cerco di portare avanti con grande serietà e professionalità: ho allenato sempre e solo nei settori giovanili e per me è come se fosse un lavoro, non un hobby”.
Quando sei arrivato alla S.S.Matelica?
“Tre anni fa. Nel tempo ho allenato un po’ tutte le categorie dei vivai, mentre a Matelica solo i Pulcini di cui sono stato anche coordinatore tecnico, insieme ai Primi Calci. E’ la categoria che preferisco in assoluto. E’ veramente stimolante lavorare in una società come questa, un punto di riferimento nel territorio e in cui c’è un progetto veramente importante: la società sta facendo un grande lavoro e la sua presnza si vede anche nei cambiamenti fatti la scorsa estate, nei corsi di formazione che abbiamo a disposizione, nell’appuntamento di preparazione tecnica con mister Zauli. Un momento importante è anche il confronto con gli altri allenatori e istruttori”.
Qual è l’obiettivo?
“La cosa più imporntante è la crescita del bimbo e del piccolo calciatore, sia sotto l’aspetto tecnico che umano. In questo sono molto importanti le famiglie alle quali non vogliamo sostituirci, ovviamente, ma sicuramente il nostro ruolo va di pari passo al loro, in questa fase siamo educatori più ch dei veri e propri allenatori”.
Qual è lo stimolo più grande nell’allenare bimbi dal 2006 al 2008?
“Vedi crescere i ragazzi giorno per giorno nei piccoli gesti quotidiani quindi l’obiettivo è fatto anche di piccoli passi, ma costanti e giorno per giorno”.
Qual è il tuo approccio da istruttore con loro?
“Cerco di essere sempre molto tranquillo, ma al tempo stesso d’esempio e “severo”. Se impongo una regola sono il primo a doverla rispettare. Mi sento molto responsabile del mio ruolo e ritengo che i bambini siano molto intelligenti, capiscono perfettamente chi hanno davanti e sanno individuare quando qualcuno li prende in giro”
Cosa cerchi di trasmettergli?
“L’appartenenza alla società, la voglia e l’amore verso quello che fanno. Oltre alle competenze tecniche, non si può prescindere da questi aspetti. Poi la cosa più importante deve essere divertirsi, sempre, non deve mancare mai”.
E’ iniziata domenica la fase Primaverile dei Pulcini, in cosa consiste?
“E’ un secondo momento di confronto con le altre società che abbiamo già incontrato a settembre e ottobre. Sono dele partite in cui i ragazzi hanno modo di confrontarsi e migliorarsi”