Ormai al lavoro da un mese nel settore giovanile della S.S.Matelica c’è anche Silvia Piscini, una novità in rosa di questa estate di rinnovamento tecnico nel vivaio biancorosso, istruttrice dei Piccoli Amici. Nata a Camerino il 17 aprile 1993, Silvia è laureata in Scienze Motorie a Urbino ed è già al terzo anno di attività in un settore giovanile, dopo aver iniziato con un tirocinio nel Camerino Calcio. Una scelta dovuta, voluta e sentita per l’immensa passione nei confronti del calcio unita a quella per i bambini dal momento che segue giocatorini dai 5 agli 8 anni.
Silvia come ti sei avvicinata a questo mondo che può sembrare tanto lontano a una ragazza?
“Io ho sempre fatto sport da quando sono piccola. Ho alle spalle oltre 10 anni di basket e livello agonistico, l’università che ho scelto è legata allo sport e il calcio mi è sempre piaciuto e l’ho sempre seguito quindi è stata una scelta naturale. Quando c’è la passione si vive tutto con una stato d’animo positivo”.
Cosa cerchi di insegnare da istruttrice ai bambini che sono molto piccoli (dai 5 agli 8 anni)?
“Io curo la parte motoria e coordinativa. Il lavoro si sviluppa soprattutto su questi aspetti e sul rispetto delle regole: rispettare il compagno di squadra, avere rispetto degli istruttori e del materiale che usano”.
Come vedono la tua figura i bambini?
“La figura femminile, dall’esperienza che ho potuto fare finora, è molto confortante per i bambini di questa età. Non vedono nulla di strano nel fatto che sia un’istruttrice donna ed è importante far comprendere che non si tratti di uno sport solo per maschi”.
Quali obiettivi insegue?
“I ragazzi vogliono prima di tutto divertirsi ed è giusto che sia il primo pensiero. Insieme deve esserci però anche disciplina, senso di appartenenza a una squadra. Di risultati non ho mai neanche accennato e mai lo farò. Non devono condizionare la crescita tecnica e umana dei piccoli giocatori. Per i bambini il momento più bello è proprio la partita della domenica quando scendono in campo, con le divise “dei grandi””.
I genitori che ruolo hanno col calcio?
“E’ bello che un genitore sostenga e condivida lo sport del proprio bambino, ma deve essere una condivisone passiva nel senso che è giusto che il bimbo abbia anche una propria autonomia senza sentirsi condizionato dal genitore”.